PUBBLICAZIONE DI "RACCONTI MORALI E NO"

E' il turno di "RACCONTI MORALI E NO" il libro uscito il 4 ottobre 2006.
Questa volta non si tratta di un romanzo, ma di 34 racconti, i più significativi finora scritti, che vogliono portare alla luce le varie tematiche sociali per darne un giudizio. Il titolo: "Racconti morali e no" sta a significare che la maggior parte sono portatori di un messaggio, mentre gli altri sono di altro genere, ma che esulano dal banale.
La casa editrice è la "Montedit" di Melegnano MI, che mi pubblica il libro in quanto m'ero classificato finalista con una raccolta di racconti più ristretta nel concorso "Jacques Prevert" indetto dalla stessa casa editrice.
La fattiva collaborazione della SOCIETA' DELLE AUTOSTRADE DI VENEZIA E PADOVA ha contribuito alla pubblicazione del libro.
Stavolta la prefazione è del prof. Paolo Tieto di Piove di Sacco (PD) che, autore di molte pubblicazioni, come per la recensione sul giornale "LA PIAZZA" del mio primo libro "Il fascino del Brenta, storia di un amore sofferto", molto gentilmente si è prestato a stilare lo scritto.
In questo libro ho usato il mio genere di scrittura preferito, dove assai spesso, calando l'umorismo sulla serietà del tema trattato cerco di portare alla luce l'insensatezza di certi comportamenti o di certe leggi.
Ne "GLI OCCHIALI NERI" parlo di solidarietà, sfatando i pregiudizi che si ha verso l'emarginato. Ne "IL SUICIDA MANCATO" lo stesso si parla di solidarietà, spalmando la storia di un alone ironico. Ne "IL FILO D'ERBA" si parla di una maestra (ispirato alla maestra Elsa Marchiori di Bojon, VE) con un tocco di educazione ambientale. Ne "LO SCATOLONE DI MESTRE" come ne "LO SCATOLONE DI VENEZIA" e CO.RE.CO. si narrano le mie vicissitudini incontrate nel lavoro come Messo comunale, con tanto umorismo, ma del tutto vere. "LE PATATE" è stato uno dei primi racconti scritti, in cui si evidenzia la mancanza della certezza della pena, con le logiche conseguenze. "CRISTO IN TERRA" vuole dimostrare la superbia e lo scetticismo dell'uomo verso tutto ciò che non ricade sotto i propri sensi. Ne "L'INTERRUTTORE" è il pregiudizio ad essere ancora protagonista. "IL MOTORE" vuole indagare sul mistero dell'esistenza e della realtà. Ne "IL MONUMENTO" mi sono sbizzarrito a scrivere una storia divertente, anche questa con un messaggio. E.P. sta per Ente pubblico, dove il luogo comune del dipendente fannullone è ancora radicato nella gente, spesse volte a torto. "LE BUCHE" narra una storia tragica. "SOLIDARIETÀ ALLA VITTIMA" vuole essere un messaggio contro il buonismo, che contrasta con la giustizia. "LA SCOPERTA DEL LIBRO" è un racconto surreale in cui si vuole portare in evidenza l'uso esagerato delle tecnologie. Ne "L'AMICO DI PAPÀ" si parla di bontà che dovrebbe essere elargita a tutti in quanto tutti siamo uomini con i nostri difetti. "LA CASA" parla dello spazio insufficiente in una abitazione, ma solamente perché si comprano più oggetti del necessario. Anche in "ACQUAIO E DINTORNI" si parla dello stesso tema, con una punta di ironia verso i mariti bistrattati dalle mogli. "UNO STRANO BENEFATTORE" vuole evidenziare l'ipocrisia che regna nella società. Ne "GLI ORATORI" si vuole manifestare come i mass media (la tv e i telegiornali in particolare) ci costringano a seguirli anche quando ripetono sempre le stesse notizie, distraendoci dalle nostre occupazioni. "IL MARITO IMBRANATO" è un atto di accusa contro le leggi assurde. "I DUE CAFFE'" è una storia fantasticata su come potevano essere le origini del cristianesimo, con finale aperto. "LA SCUOLA" riguarda lo spreco che avviene nella case, ma ancora di più negli ambienti pubblici. Ne "I DUE TERRORISTI" si parla ancora di pregiudizi. "L'UOMO CHE VOLLE SFIDARE IL MARE" è un atto di accusa ancora verso l'ipocrisia, dove non si ha il coraggio di addossare la colpa a chi ce l'ha, e per compassione si nega la verità. "IL VANGELO SECONDO ME" è una storia fantastica che riguarda Dio, la creazione e l'Uomo, imperniata sull'umorismo, con minaccia finale. "IL PIANOFORTE" è un racconto dove un "difetto fisico", la frustrazione e i ricordi creano una storia. "L'ULTIMA BATTAGLIA" è la storia ispirata al mio compagno di classe Vinicio, che narra di ricordi e della sua morte, segnalando la vacuità della vita. Ne "ROCKI E I SOGNI INFRANTI" si vuole evidenziare l'inutilità di aggrapparsi a certi sogni. "IL NASO DI DAVID" è un racconto fantastico e ironico su Michelangelo. "CAMPOGROSSO" tratta di certe convinzioni che poi vengono scardinate. "IL TEMPO DI DIO" è un racconto sul trascendente dove si mette in evidenza come quando si voglia sfidare Dio sul tempo, lo stesso Dio possa annullarlo ancora prima che si abbia lanciato la sfida. "LE PIANTE" vuole dimostrare come per il troppo riguardo ne rimettano tutte e due le parti. "LA CAVALLETTA" è un messaggio di speranza contro la disperazione. Sta anche a significare come anche l'individuo meno dotato possa usufruire delle opportunità della vita come gli altri.

 

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