15 ottobre 2006

Parliamo di premi.

Il 15 ottobre 2006 mi sono recato in quel di Ascoli Piceno per ritirare il primo premio al concorso "PICENA", vinto con la commedia "QUANDO I PERSONAGGI SI RIBELLANO", scritta durante la mia convalescenza per il tendine rotto l'anno scorso. Una commedia che mi piace particolarmente per il genere surreale. Come si capisce dal titolo, è l'autore che sta scrivendo l'opera teatrale; ma i personaggi entrano ed escono di scena quando vogliono, senza avere avuto prima il consenso, tramite la stesura del testo, dell'autore. Alla fine questi si arrenderà, lasciando gli attori agire di testa propria. Chiederà agli spettatori, per lui presenti, come giudicassero la commedia (che lui reputa brutta e non più sua); gli spettatori ne sono invece entusiasti. Alla fine, quando gli attori salutano, lui viene chiamato da loro, per ricevere anche lui gli applausi del pubblico come protagonista, accorgendosi di indossare il costume di scena di uno scrittore.

Sono quattro anni che partecipo a questo premio nazionale e sempre ho vinto: il primo anno il primo premio
Il secondo anno il quinto premio
Il terzo anno il terzo premio
E ora, il quarto anno, ancora il primo premio.

Ed ora parliamo del nuovo nato in casa Gobbi. "TEMPORALI E TORNADO"
E' un libro scritto a quattro mani da: Gabriele Formentini, Alberto Gobbi, Andrea Griffa e Pierluigi Randi, con la prefazione di Mario Giuliacci, il noto meteorologo. Edito dalla casa editrice ALPHA TEST di Milano è già in vendita in tutta Italia. E' un testo che cerca di spiegare perché il temporale si comporta in un certo modo e come è possibile prevederlo anche con la semplice osservazione del cielo, senza dover necessariamente ricorrere a strumenti tecnologici più o meno sofisticati. Un'opera che, ne sono certo, avrà la sua importanza nel campo dei testi scientifici italiani. E' il primo libro in Italia interamente dedicato ai temporali, fenomeni affascinanti ma anche pericolosi allo stesso tempo! Conoscere questa manifestazione naturale penso sia cosa "buona e giusta".

Campagnola è un paese ad est di Padova, che mi sta portando fortuna con i concorsi letterari.
Ogni anno vengono indetti due concorsi:
"PAGINE ESTIVE", organizzato dalla biblioteca, e
"PREMIO LETTERARIO CAMPAGNOLA", organizzato dalla pro loco.

"PAGINE ESTIVE" si propone come stimolo per chi abbia un poca di fantasia a scrivere racconti in italiano, in dialetto o poesie, magari durante il periodo estivo, per poi partecipare alla premiazione di novembre. Infatti, da quando sono venuto a conoscenza del concorso, ho scritto anch'io, a dire il vero vincendo spesso con i racconti. Quel che meraviglia è lo spirito di gruppo degli organizzatori (non per niente tra questi si distingue Giacobbe, "capo" del gruppo degli "Amici della montagna", e la figlia Lucia) che con il loro entusiasmo e simpatia fanno della cerimonia di premiazione, seppur a livello non certo nazionale, una manifestazione di simpatica allegria, con premi consistenti in targhe, libri delle opere premiate, altri libri eccetera. Per quanto mi concerne, i premi vinti li ho aggiunti agli altri trofei in un posticino ricavato in mansarda chiamato l'angolo delle vanità, che mi serve da stimolo a perseverare con l'attività letteraria.
Il pranzo che accompagna la premiazione è un divertente connubio tra gente del posto e no, comunque pronta ad intrattenersi con te per dialogare e rendere quel momento di letizia anche fonte di conoscenze.
Il presidente Adriano Salvagnin purtroppo è venuto a mancare un anno fa, lasciando un indelebile segno per come veniva considerato da tutti. Una di quelle persone che, anche se non conosci a fondo, ti basta uno sguardo per capire il suo buon cuore.

Anche col "PREMIO LETTERARIO CAMPAGNOLA" stavolta sono stato fortunato, vincendo il terzo premio con il racconto "La scoperta del libro". Da diversi anni partecipo a questo Premio, e mai sono riuscito ad "intrufolarmi" tra i vincitori. Stavolta una lettera mi diceva che m'ero classificato al terzo posto nella sezione racconti. Da notare che ogni qualvolta arriva una lettera o una telefonata che ti avvisa che hai vinto qualcosa è un balzo al cuore, perché è come fosse stato estratto il tuo numero tra altri mille e, ovviamente, l'emozione è alle stelle.
Il terzo posto in un concorso letterario i cui vincitori arrivano da città del nordest, ed anche dall'estero è pur sempre un significativo riconoscimento per quello che hai creato, e io pensavo che mi avessero gratificato con un attestato che avrei anche questo aggiunto agli altri in mansarda.
Ma non fu così: quando entrai nella sala con mia moglie, la mia fedele accompagnatrice in ogni occasione, capii che la cerimonia si rivelava formale, ma non così rigida nel protocollo da tediare i presenti. Ad ogni concorrente premiato il signor Mario Klein (direttore di "Quattro Ciacoe" la rivista dialettale) dialogava col premiato perché spiegasse la sua opera vincitrice, per poi compensarlo con lauti premi. Accanto a lui sedeva tra gli altri la cordiale segretaria del Premio Lydia Maggiolo.
Quando arrivò il mio turno Mario Klein espose il mio curriculum, che solo in seguito capii estratto dal sito, in cui enumerava la mie varie attività artistiche. Quando mi invitò a parlare del racconto fui colto dall'emozione e non feci una bella figura, anche perché spiegare il significato del racconto "La scoperta del libro" non era facile: occorrevano termini "psicologici" che di solito mi vengono solo quando scrivo. Comunque qualcosa dissi e alla fine fui premiato con:
1) Attestato col mio nome e titolo del racconto.
2) Il libro delle opere vincenti.
3) Un bel quadro dell'autore presente.
4) Una medaglia con sul retro il mio nome inciso.
5) Un libro sulle arti e mestieri della Bassa Padana.
E come non bastasse mi fu offerto il pranzo a base di pesce in un ristorante vicino. Inoltre, come se tutto ciò non fosse stato sufficiente, dopo qualche giorno mi vidi recapitare a casa le foto scattatami durante la cerimonia, bellissime foto che ho affisso in una cornice.

 

 

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