PENSIERINO DEL 12 MARZO 2017

Penso sempre di essere arrivato al massimo delle soddisfazioni e invece non è così. Il 4 e il 5 marzo al Teatro Don Bosco di Padova, la compagnia “Cianciafruscole” di Villatora (PD) ha magnificamente messo in scena “La collana”, una mia commedia. Mi erano stati riservati dei biglietti per me e i miei familiari, in prima fila, e la grande sala era piena all’inverosimile di persone che battevano le mani alle battute della commedia, per cui provavo una emozione incredibile.

Fui invitato sul palco a dire due parole, ma non immaginavo che fossi stato accolto con così tanto entusiasmo, ero proprio l’ospite d’onore. Altro che complimenti non potei fare alla compagnia, che tra l’altro già conoscevo, compagnia che tramite la sua referente Lucia mi aveva sempre ringraziato nei vari messaggi che ci spedivamo, e io che ringraziavo loro perché recitavano una mia commedia.

Come non bastasse, il 5 marzo erano intervenuti tra il pubblico anche 10 attori della compagnia “Né arte né parte” di Legnago (VR), che metteranno in scena anche loro “La collana” in settembre o ottobre. Dal palco li ho indicati e poi ci siamo parlati facendoci dei complimenti reciproci, e poi con la compagnia “Cianciafruscole”. Insomma, merito della compagnia “Cianciafruscole”, provai una esperienza che non si cancellerà neanche con il passare degli anni.

Il 25 marzo la replicheranno anche a Villatora, paese di origine della compagnia; e poi a Campolongo Maggiore (VE), il mio paese, sabato 6 maggio nella sala teatrale del centro civico nella frazione di Bojon.

A proposito di commedie, più volte qualche compagnia mi ha riferito che avrebbe messo in scena “E do morose” (Le due fidanzate) se solo avesse avuto più personaggi; allora io, visto il mio stato di gioia, ho già pensato di inserire altri personaggi nel testo, che a dire il vero saranno divertenti come i principali se non di più.

Parliamo ora di libri.

Ne ho pubblicato otto finora, e mai ne avevo letto uno dopo la pubblicazione: forse perché soffrivo di idiosincrasia per averli corretti fino allo stremo. Però con “Aspettando l’Egitto” è stato diverso. Giovedì 16 marzo, cioè fra qualche giorno devo presentarlo a Campagnola di Brugine (PD), e il 24 marzo a Campolongo Maggiore; siccome il libro è voluminoso e contiene parti difficili da ricordare anche a me che ne sono l’autore, sono stato “costretto” a leggerlo. Ebbene, fin dalle prime pagine la lettura mi ha preso, così tanto che ora che sto scrivendo il pensierino vorrei invece essere là a leggerlo. Infatti non ho nessuna remora nel dire che “Aspettando l’Egitto” è il più bel libro che abbia pubblicato. Ho già scritto nel pensierino del 1 dicembre il contenuto, che dovrebbe piacere anche agli altri, per i vari personaggi che appaiono uno dopo l’altro con la loro particolare personalità, per la citazione dei tanti filosofi e altre figure e luoghi storici, come per gli assunti filosofici o gli aforismi; per non parlare delle battute o critiche verso la società e le istituzioni. E poi la “travagliata” storia d’amore.

Il libro si compone di ben 475 pagine, ma il manoscritto ne conteneva ancora di più; siccome mi dispiaceva buttare nel cestino le pagine scartate, ho fatto rilegare un libretto proprio con il titolo “Pagine scartate”, dove il materiale non è per niente da buttare, ma è stato levato solo per alleggerire la corposità del testo.

MANOSCRITTI

Dico sempre di non pubblicare più, il che si dimostra sempre una bugia. Però, che mantenga la promessa o non la mantenga, ho deciso di farmi rilegare due o tre copie dei manoscritti principali, cioè: “Così vuole il cielo”, “Il giustiziere” e “I due filosofi” (che prima aveva per titolo “La conquista della felicità”). Almeno non vedrò più le varie versioni continuamente corrette al computer. Rivedendo questi manoscritti mi sono accorto che neanche questi sono male (se con “Il giustiziere” ho vinto il primo premio a Napoli...), ed è un motivo in più per farli stampare e rilegare.

In questi mesi ho estrapolato dai miei scritti tutto ciò che riguarda il tema religioso, vale a dire poesie, racconti, saggi, battute, e li ho inseriti in un libretto, con il titolo “Scritti religiosi”. Mi piacciono particolarmente i racconti ironici sulla Creazione, in cui prese parte anche un diavoletto, così che il male si propagò per tutta la storia del genere umano, iniziando da Caino e Abele, quando Caino all’inferno fu portato in trionfo per aver ucciso suo fratello, eccetera. Per par condicio ho estrapolato dai miei scritti anche tutto ciò che riguarda il tema erotico, cioè le esperienze maturate in Germania dove ho lavorato come cameriere; e in altri posti come Madonna di Campiglio, Venezia eccetera. Particolarmente eccitanti sono le “lotte” combattute con le ragazze sul letto.

Poi ho rivisto e stampato su libretto “Breve storia di un giovane amore”, già menzionato in altri “pensierini”.

“LA SECONDA REDENZIONE” è il nuovo libro che ho in mente di scrivere. Mi ispiro al “Piccolo principe” di Saint Exupery. Invece del ragazzino faccio scendere Gesù ancora in terra, che redimerà un uomo (tutti abbiamo dei contrasti interni); poi due uomini (tutti abbiamo qualche diverbio con il prossimo); poi l’assemblea di persone (consiglio comunale); poi il potere (governo); poi redimerà la controversia fra vari Paesi. Tutto il mondo insomma. Ma prima di accingermi a buttarlo giù ci sono purtroppo altre incombenze da risolvere.

 

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