Pensierino del 7 marzo 2016
Pubblicazione de “Le mie tribolazioni” di Luigi Boldrin

E’ appena stato pubblicato il libro di Luigi Boldrin “Le mie tribolazioni”, edito dalla casa editrice Montedit di Melegnano MI. Un libro veritiero in cui si evidenzia come la sfortuna possa accanirsi contro l’autore fin dalla sua infanzia, che Boldrin però sa combattere per merito del suo carattere indomito e dell’autoironia. Quale soddisfazione non ha provato Luigi Boldrin quando si è visto in mano il suo libro pubblicato: lui, un uomo di 78 anni, che si è messo a scrivere quando di anni ne aveva già 71. Vedere l’entusiasmo che Boldrin sprigiona è quello che mi gratifica della trascrizione e revisione che ho fatto al computer di ciò che lui ha scritto. Il libro è già stato smistato nelle varie librerie del territorio, con i manifesti che ritraggono la copertina con la foto dell’autore.
A detta di chi lo ha letto si presenta come un libro scorrevole e interessante per gli innumerevoli aneddoti strani, talvolta incredibili, che contiene. Questo comporterà una ulteriore soddisfazione per l’autore a cui sicuramente si faranno i complimenti per la sua opera, complimenti che io stesso, per primo, gli faccio in queste righe.
Abbiamo richiesto all’assessore alla cultura e al sindaco di Campolongo Maggiore, il nostro paese, di presentare il libro in questione: loro si sono subito prodigati per programmare tale presentazione, che avverrà il 25 marzo, alle 20,30, nella biblioteca comunale, a Bojon di Campolongo maggiore. Non vedo l’ora di introdurre io la presentazione, per rendere merito a questo fenomenale scrittore, mio amico, e condividere con il pubblico le sue esperienze di una vita vissuta, quasi beffeggiandosi delle “tribolazioni”.

Circa due mesi fa ho terminato la trascrizione degli scritti giovanili più importanti tratti da fogli volanti o manoscrittistilati a penna. Certamente non potevo trascrivere il diario che si compone di non so quanti quaderni e agende.Questi scritti sono impressioni e riflessioni che spedivo a casa (non lettere, queste sono un altro capitolo) principalmente dai vari posti dove ho svolto il servizio militare, e dall’estero. Poi una serie di trame sviluppate e non terminate; o solo trame. Quindi qualche romanzo breve e qualcuno lungo. Tra quelli brevi ce n’è uno che mi piace particolarmente: “Breve storia di un giovane amore”. Tratta del mio innamoramento per una ragazza del paese (una nuova, mai nominata in altri libri); un amore platonico, fanciullesco, romantico, ambientato nel 1966, che rispecchia l’ambiente e il comportamento dei giovani di quel tempo. Non vedo l’ora di terminare l’ennesima correzione de “L’illuminazione egiziana” (il prossimo manoscritto a essere pubblicato) per dedicarmi alla revisione di questo, che mi fa pensare a “Le notti bianche” di Dostoevskij.
Come si fanno le pulizie di fondo in casa, così ogni tanto anch’io faccio le pulizie al computer (interne) per sistemare i file. Mi sono accorto di avere scritto finora minimo 190 racconti e 130 poesie. Dopo avere pubblicato diversi libri e averne un’altra decina da pubblicare penso sia l’ora di fermarmi con lo scrivere; non per mancanza di ispirazione, ma perché vorrei dedicarmi anche ad altre occupazioni umanistiche. Però quante volte ho provato a smettere e poi ci sono sempre caduto; come in questi giorni in cui ho terminato un’altra revisione de “L’illuminazione egiziana (372 pagine del manoscritto, da cui ne ho già cancellate 80) e mi ero detto di non mettermi più al computer. Invece sono sempre qua, con una ennesima correzione del manoscritto. Ma per un motivo o per l’altro sono sempre qua che sto scrivendo.
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