Pensierino del 31 gennaio 2014

Gli eventi principali che hanno caratterizzato questo periodo sono:

“I libretti”

“E do morose”

“L'epistolario di un ex prete”

“I filosofi”

Ma andiamo per ordine.

Avevo già scritto sul sito un pensierino sulla inopportunità del pubblicare, pensiero che ora ho sviluppato meglio su uno dei libretti. Libretti che, appunto perché stressato nel pubblicare, ho stampato in proprio. Ma cosa sono questi libretti? Sono degli opuscoli più o meno spessi dove sono riportati dei miei scritti brevi che trattano vari generi.

Trascrivo qui l'elenco con un brevissimo sunto e il prezzo, così come sono decritti nei fogli che li presentano.

 

RACCONTI VARI

IL FURTO DEL PORTAFOGLIO (euro 3)

Le avventure di uno a cui è stato rubato il portafoglio a Roma (cioè a me).

 

VOLO CANCELLATO (euro 2)

Le avventure di una coppia a Parigi sommersa dalla neve, dopo che il volo di ritorno era stato cancellato (cioè di me e mia moglie).

 

IL PIU' BEL REGALO DI NATALE (euro 4)

Come anche in amore le cose credute impossibili possono accadere (fantasia).

 

IL LEGGIO DI MERY (euro 5)

Può una corrispondenza via e.mail per l'acquisto di un leggio dare adito a una amicizia tra un anziano (io) e una ragazza senza mai essersi visti? A quanto pare, sì!

 

LE DUE GEMELLE (euro 4)

Il tradimento in amore può accadere. Se è tra gemelle è più facile. Ma è anche l'amore stesso che trae in inganno, quando si è convinti che una sia l'altra. Se poi subentrasse una situazione paradossale in cui ciò che è successo non può essere esistito, quando la realtà prende il posto della finzione?... (fantasia).

 

IL VIANDANTE (euro 3)

L'eterna lotta tra il Bene e il Male. Due amici che vivono sotto lo stesso tetto si scoprono tanto diversi uno dall'altro. Vorrebbero dividersi, ma devono assolutamente vivere assieme. Però uno di loro troverà la scappatoia (fantasia).

 

MASSIME (euro 3)

Appunti non inseriti nei miei libri o manoscritti.

 

PERIPEZIE DI UNA PUBBLICAZIONE “I figli di Salvino” (euro 4)

Quando il pubblicare è troppo snervante (per me).

 

TEATRO

UN RECITAL IN CERCA DI COMICO (euro 4)

Quando l'autore non è un attore cerca un comico che reciti il suo testo. E se questo comico non si trovasse?... Un dialogo ininterrotto tra vari personaggi che si esibiscono in continue battute.

 

LA CREAZIONE SECONDO ME (euro 3)

Una libera, ironica (mia) interpretazione della Creazione.

 

PAMPHLET (euro 4)

Pamphlet significa scritto polemico. E qui ce n'è per tutti! Dalla politica alla Giustizia.

 

BATTUTE COMICHE (euro 3)

Battute non inserite nelle mie commedie.

 

GIALLI

IL FANTASMA DEL MACELLAIO (euro 6)

Un macellaio dice di volersi uccidere. Dopo qualche giorno lo trovano con un coltello conficcato nel cuore. Avverranno diversi omicidi, sempre con un coltello con le impronte del macellaio morto. Riusciranno i due agenti a dipanare il mistero?

 

CINQUE CADAVERI E UNA PISTOLA (euro 5)

Una telefonata avvisa la polizia che un poliziotto sta ammazzando tutti. Quando gli agenti arrivano vedono cinque cadaveri e il poliziotto con la pistola in pugno. Naturalmente il poliziotto nega. Ma se non è stato lui, chi è stato se sono tutti morti? Ciononostante si indaga sui moventi delle vittime, e tutti ne avevano almeno uno per uccidersi a vicenda.

 

IL SECONDO BICCHIERE (euro 4)

Suicidio o omicidio? Il corpo riverso sulla finestra e il bicchiere con le tracce del veleno sul tavolo avvalorano la tesi del suicidio. Però il veleno è sparito… Dopo una lunga serie di indagini e pedinamenti riusciranno gli agenti Richard Line e Robert Dance, del New Hampshire, a trovare la soluzione? Ci riusciranno. Con un finale imprevedibile.

 

PER RAGAZZI

LEANDRO IL RAGAZZO DEL BOSCO (euro 6)

In un paesino arriva il circo. Già sulla strada il mago opera alcune meraviglie; ma tutto converge sulla gara di “Cultura particolare” fra tre ragazzi del posto. Sarà Meco, un tipo alquanto brutto e strano, ad avvisare i concorrenti. Ma non è così facile rintracciare Leandro in mezzo al bosco, l'unico dei tre concorrenti che ama leggere. Il premio consiste in una sfera magica, e chi ne usufruirà sarà per una mobilissima causa.

 

MARCELLO E LA SUA AVVENTURA (euro 4)

Marcello doveva portare a scuola un racconto. Invece si addormenta sul banco, e quando si sveglia narra una storia fantastica: di lui che si trova in mezzo a un bosco, che incontra degli strani alberi, delle strane creature, e pure il suo compagno Carlino. L'ha sognato o no? Secondo lui no, e allora sfoglia tutti i libri che ha a casa alla ricerca del racconto. E alla fine la cantilena con cui veniva canzonato: “Marcello, Marcello, tu non sai fare questo non sai fare quello” si trasforma in un'altra, ben più lodevole.

 

IL FILO D'ERBA (commedia) - A PROPOSITO DI CALCIO (sketch) (euro 2)

In un mondo ormai invaso completamente dal cemento, quando non si sa più cosa sia la pioggia e la Natura , quando l'Uomo soffre e si augura la morte, ecco che spunta un filo d'erba. Lo si crede uno dei vermi che causano le pestilenze, e viene schiacciato. Troppo tardi ci si accorgerà dell'errore, e Adelmo, il bambino che lo aveva scoperto, si troverà a parlare veramente con un filo d'erba, che lo pregherà di salvare il mondo.

 

A PROPOSITO DI CALCIO

Un gioco di parole e doppi sensi tra Fausto e l'Autore.

 

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Ho depositato tutta la serie di libretti (assieme ai libri pubblicati) al bar “Incontro” di Campolongo Maggiore (davanti al municipio), perché vengano letti e magari portati a casa per poi riconsegnarli.

Quelli che ho scritto con più soddisfazione sono:

“Il leggio di Mery”: un epistolario tra me e Mery, una ragazza abitante dalle parti di Ravenna, che mi ha conosciuto tramite il web in quanto desiderava acquistare uno dei miei leggii. E glielo ho spedito. Da lì è nata la nostra tenera amicizia.

Le “Massime”: sono infatti massime e aforismi che ho tratto dai miei appunti non inseriti su libri e manoscritti. Dato che la filosofia mi piace mi viene spontaneo pensare e a forza di pensare la mente può andare oltre quello che è il nostro mondo materiale, per cui certe asserzioni mi vengono spontanee.

Le “Peripezie di una pubblicazione”: l'ultimo scritto, sicuramente quello più “catartico”. Qui spiego in modo analitico e cronologico le difficoltà e le ansie che ho avuto nel pubblicare “I figli di Salvino”. E la mancata corresponsione delle biblioteche a presentare gli ultimi due miei libri, persino quelle nel cui paese il libro è stato ambientato, il che mi fa riflettere sulla opportunità di pubblicare ancora. Ecco il perché della nascita dei “libretti”.

Purtroppo lo scrivere per me è una condanna, sia pure affascinante, che non mi permette di leggere quanto vorrei, per il semplice fatto che quando scrivo non ho assolutamente voglia di prendere in mano un libro o altro, perché per forza di cose devo leggere quello che scrivo io, e sono pagine e pagine. A dire il vero, terminato “Peripezie di una pubblicazione” mi sono sentito liberato dall'ansia di scrivere e mi sono sentito più leggero, con tanto tempo davanti da occupare con le altre attività. E una era proprio quella del leggere, per cui per un breve periodo ho assaporato la gioia di dedicarmi ai libri degli altri, alle riviste, ai giornali, e mi ero detto che d'ora in poi mi sarei dedicato completamente alla lettura, e non solo delle materie umanistiche, che mi allettano, ma non mi permettono di avere la mente svincolata per vivere in comunione con i miei simili.

Purtroppo anche questa liberazione, come detto, ebbe termine, perchè altre attività letterarie si sono presentate alla porta. E una è proprio questa: il pensierino che dovevo scrivere, dato che è dal 18 luglio 2013 che non lo scrivo. Un'altra è quella di redigere un piccolo saggio sulla venuta di Gesù in terra ai giorni nostri: sarebbe una occasione per sbizzarrirmi immedesimandomi in Lui e descrivendo il mondo attuale visto dai suoi occhi. Un'altra ancora è, nonostante quello scritto prima, la voglia di pubblicare (e naturalmente il dover revisionare per l'ennesima volta il manoscritto). Avevo pensato a “Il giustiziere”, che essendo stato premiato a Napoli forse avrebbe avuto un considerevole impatto sui probabili lettori. Ma poi mi rivolsi a “Così vuole il cielo”: un romanzo che mi piace particolarmente per lo stile introspettivo, per le innumerevoli situazioni descritte, per l'amore che torna alle persone giuste, e al finale, come al solito imprevedibile.

 

L'ESPISTOLARIO DI UN EX PRETE

 

E' l'epistolario di mio zio Sergio, composto da 318 lettere. Un manoscritto sempre in viaggio fra case editrici importanti per la pubblicazione, e ora è approdato in quel di Venezia. Non succederà niente, ma l'importante è avere fatto il possibile, per non dovermi poi rammaricare della mia indolenza. A tal proposito una delle massime scritte dice: “Peggio dell'insuccesso è il non avere fatto tutto per avere successo”. E, al pari di Socrate che ha messo in pratica (morendo) ciò che aveva insegnato, io cerco di mettere in pratica ciò che scrivo (da vivo).

 

“E DO MOROSE”

 

Per quanto riguarda “E do morose”, per caso ho visto sul web che la compagnia “Il bozzolo” la metteva in scena in un teatro tenda di una località di Bassano del Grappa. Mi sono messo in contatto con la compagnia, e con dei parenti sono andato a vederla. Però prima, mentre ci trovavamo nella pizzeria del paese, arrivò proprio là tutta la compagnia con la quale avevo recitato la commedia per la prima volta a Liettoli, frazione di Campolongo (poi ci sono state altre 12 repliche). Fu una sorpresa la loro visita, ma ancor di più fu quando, terminata la commedia, mi si chiamò sul palco e si invitò pure quelli della mia compagnia. Fu oltremodo emozionante perché il regista associò gli attori delle due compagnie che interpretavano lo stesso personaggio.

Ho visto che la compagnia di Bassano ha in calendario altre uscite con “E do morose”, ciò mi rallegra, e non è detto che non ci vada in incognito stavolta, per sentire i commenti del pubblico.

 

Se uno mi chiedesse cosa mi aspetto dal 2014 non saprei cosa rispondere. Tuttavia vedo che ogni anno è caratterizzato come minimo da una nuova ed entusiasmante novità. Non so cosa mi riserverà il futuro, so però quel che desidero, ed è che sia pubblicato “L'epistolario di un ex prete”, o uno dei due manoscritti che riguardano mio zio.

Ma dopotutto è così bello non porci programmi, come ora che non devo obbligatoriamente uscire alla sera per delle lezioni di dizione e teatro come avevo fatto l'anno scorso a Camponogara. E' bello anche non avere presentazioni dei libri: eviterei le incombenze e i patemi d'animo che sempre le accompagnano. Sarebbe bello anche non scrivere, come già detto, sarei così maggiormente libero di stare assieme alla gente, “ingannare” la mia indole introversa; anche se sarà fatica inutile, lo so, perché altre volte ci avevo provato.

A dire il vero è da poco che frequento, sempre al bar “Incontro” di Campolongo Maggiore, persone che discutono di materie umanistiche, in particolare di filosofia, tanto che si dice che al giovedì sera c'è l'incontro dei “filosofi”. Nonostante sia sempre dura per me uscire dopo cena per partecipare attivamente a lezioni di vario genere, in queste occasioni invece la riluttanza è alleviata dal fatto che, una volta là, mi ci trovo bene con persone che parlando in dialetto esprimono il loro pensiero. Sono di diverse estrazioni culturali, e la loro capacità di introspezione è grande. Ci sono laureati, maestri d'arte, operai, comunque tutti con una gran voglia di dialogare sul principio primo delle cose e altre materie che sfuggono alla quotidianità. Se mi trovo a mio agio è perchè anche a me piace dialogare su questi argomenti, che rispecchiano la mia indole introspettiva. Che sia il primo passo per abbandonare la scrittura e dedicarmi esclusivamente alla relazione con il prossimo? Se così fosse non mi dispiacerebbe, perché secondo me l'importante è fare ciò che ci si sente di fare, e visto che sono in pensione e ho la possibilità di scegliere cosa fare, io scelgo di fare quello che al momento si presenta più soddisfacente. Ma neanche questo è vero: sono le situazioni che vengono a me, io mando solo l'input; e se sono contingenze gratificanti, che colpa ne ho io se sono così fortunato?

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